Adesso però sono state previste nuove opportunità. Il Fondo può erogarne di due tipi: quelli per finalità generali e quelli destinati a spese universitarie dei figli. Quelli generali a loro volta si suddividono in due tipi, in base alla durata e all’importo. Il primo riguarda i prestiti triennali per un importo massimo di 10 mila euro. Sull’importo si applica il tasso Euribor a sei mesi a cui si aggiunge un tasso di 200 punti. In più, il dipendente subirà una ritenuta dello 0,50 per cento per spese di amministrazione e dell’1,5 per cento come contributo a un fondo rischi. Un totale del 4 per cento circa che secondo gli uffici del Fondo è “più conveniente rispetto alle normali finanziarie che arrivano al 6-7 per cento”.
Il Fondo pensioni può concedere però anche “prestiti pluriennali agevolati”, da rimborsare tramite trattenuta su stipendio o pensione, che possono avere durata di 5 anni o 10. Al massimo potrà essere concesso un prestito da 40 mila euro. Sull’importo si applica il tasso di interesse annuo dell’Euribor a sei mesi maggiorato di 300 punti. In più è prevista una tantum di 180 euro come spese di amministrazione e l’1,50 per cento di contributo al fondo rischi.
Migliori le condizioni dei prestiti nel caso in cui si dimostri la necessità di iscrivere il figlio a corsi universitari, post universitari, di specializzazione o di stage. In questo caso sull’importo lordo si applica il tasso Euribor a sei mesi con una maggiorazione da 100 punti fino a 400 in base allo stipendio netto mensile percepito. Fino a 1.500 euro sono previste le migliori condizioni, sopra i tremila euro il tasso sale al massimo.
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