Ci sono quattro banche siciliane nell’elenco delle 33 Bcc italiane che hanno crediti malati oltre il 20 per cento. Un elenco pubblicato dal quotidiano Il Sole 24Ore sulla base dei dati di bilancio 2013 di 300 istituti elaborati dall’ufficio studi di Mediobanca da cui emerge che a fine 2013 in 33 Bcc vi è un livello di crediti malati preoccupante per la stabilità degli istituti. Tra queste Bcc c’è la Banca di credito cooperativo G. Toniolo di San Cataldo in provincia di Caltanissetta che registra il 24,2% di crediti dubbi sul totale dei crediti verso la clientela, la Banca del Nisseno di Sommatino e Serradifalco (anche questa in provincia di Caltanissetta) con il 22,8% di crediti dubbi sul totale dei crediti verso la clientela, il Credito etneo (Banca di credito cooperativo) con il 21,7% di crediti dubbi sul totale dei crediti verso la clientela, la Banca di credito cooperativo San Michele dI Caltanissetta e Pietraperzia con il 20,6% di crediti dubbi sul totale dei crediti verso la clientela.
Certo, sottolinea il quotidiano economico, va precisato che la situazione fotografata dall’Ufficio studi di Mediobanca «è lontana nel tempo»: nel 2014 la situazione potrebbe essere migliorata. I segnali che arrivano però fanno pensare che nel frattempo le cose sono peggiorate: Carmelo Barbagallo, responsabile della Vigilanza di Banca d’Italia, nei giorni scorsi ha detto che «nelle Bcc l’incidenza dei crediti anomali sul totale dei prestiti è salita dal 10 al 17,5 per cento tra giugno 2011 e giugno 2014. L’accelerazione ha riguardato principalmente le sofferenze, più che raddoppiate (dal 4 all’8,4 per cento). La rischiosità dei prestiti delle banche locali, in passato più contenuta nel confronto con altre banche, ha raggiunto livelli più elevati di quelli relativi all’intero sistema bancario (16,8%), sostanzialmente allineati a quelli delle banche oggetto della recente verifica approfondita degli attivi da parte della Bce (17,4%). C’è da dire, spiega Il Sole 24Ore, che le Bcc possono contare su un livello di patrimonializzazione di base più elevato, in media, rispetto al resto del sistema bancario. Sempre secondo i dati dell’Ufficio studi di Mediobanca, a fine 2013 le Bcc, in media, avevano un patrimonio di base sugli attivi a rischio del 14,7% molto al di sopra di parecchie società per azioni bancarie.
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