PALERMO – Martedì 2 luglio 2013 davanti alla Corte costituzionale verranno trattati 8 dei 22 giudizi di legittimità costituzionale della recente revisione delle circoscrizioni giudiziarie.Sette le ordinanze rese da altrettanti giudici di merito che hanno sollevato le questioni all’esame della Corte e per numerose ragioni. L’ottavo giudizio è stato invece avviato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori ha spiegato intervento in due dei giudizi in esame e parteciperà all’udienza con il suo Presidente. Il successivo 3 luglio verrà poi trattato un ulteriore giudizio sul medesimo oggetto al quale parteciperanno oltre che il Coordinamento anche l’Unione degli Ordini Forensi della Sicilia e l’Ordine degli Avvocati di Nicosia. L’auspicio è quello che, finalmente, venga impresso un drastico “stop” a una manovra decisamente catastrofica.
“Se è vero che la riforma è, come sostiene la Ministra, un treno in corsa, occorre considerare – ha dichiarato Walter Pompeo – che il treno sta correndo verso il baratro! Per questo è necessario fermarlo prima che sia troppo tardi e la parola spetta proprio ai Giudici della Consulta. Quello di martedì è un giudizio estremamente particolare sia perché la sua decisione è destinata a incidere profondissimamente nella vita giudiziaria, sociale, politica, economica dell’intero Paese, da Tolmezzo a Modica, da Saluzzo a Sala Consilina, da Portoferraio a Rodi Garganico, da Porretta Terme a Lipari, coinvolgendo milioni di persone, utenti della giustizia, magistrati, amministrativi, liberi professionisti, esercenti, enti pubblici e privati, ma anche perché esso si svolge proprio a ridosso della presa di efficacia della riforma, una vera dead line, il 13 settembre, quando d’un colpo scomparirebbero 949 uffici giudiziari e lo Stato avrebbe inutilmente e malamente investito una quantità infinita di risorse sia per attuare la riforma sia per tenerla a regime “.