La commissione dell’Ue ha approvato il Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 della Regione siciliana, un plafond di 2 miliardi e 212.747.000 di euro, fondi che in base alle procedure potranno essere spesi entro e non oltre in 2023. Il via libera di Bruxelles ha colto un po’ di sorpresa il dipartimento Agricoltura che si aspettava l’ok a metà dicembre. “E invece – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici – stamattina ci è arrivata la buona notizia. Il merito va alla strututra del dipartimento che ha lavorato senza risparmiarsi prima che io diventassi assessore, e al dirigente Barresi. Assieme al Psr siciliano è stato approvato anche quello della Puglia, il nostro è quello con il budget più alto d’Italia”. Cracolici, che in conferenza stampa assieme al dirigente generale Rosaria Barresi ha spiegato linee e obiettivi del piano, ha espresso soddisfazione “anche perché il nuovo Psr viene approvato proprio mentre stiamo per chiudere il vecchio piano”, anticipando che tutti i fondi disponibili saranno certificati entro la fine dell’anno, per cui non saranno perse risorse. Rispetto al precedente piano, il nuovo Psr ha una dotazione maggiore di 27 milioni di euro. Anticipando la decisione della commissione Ue, il dipartimento Agricoltura già si era messo al lavoro da mesi e ad aprile sono stati pubblicati i primi due bandi sul biologico e sulle indennità compensative.
“A febbraio contiamo di definire le graduatorie in modo da effettuare i pagamenti nel mese di aprile”, ha annunciato Barresi. Col Psr sarà ulteriormente estesa la superficie a coltura biologica, fiore all’occhiello della Sicilia che è la prima regione in Italia. Si passerà da 250 mila a 300 mila ettari. Per favorire il biologico il nuovo Piano stanzia 400 milioni di euro nel quinquiennio.
Con le misure del Psr, l’assessorato stima di favorire la creazione di 5 mila nuove imprese e dare lavoro a 1.655 giovani, oltre a incentivare la nascita di 1.066 start-up extragricole per servizi innovativi al sistema agricolo. Inoltre, è prevista l’estensione della banda larga alle isole di Pantelleria, Ustica e Stromboli e la trasformazione in extra-larga dei 785 Km di banda larga già creata. Per i comuni partiranno 16 piano di sviluppo locale, previsti 47 interventi sull’energia rinnovabile attraverso una sinergia tra agricoltura e turismo. “A febbraio – ha spiegato Cracolici – si riunirà il Comitato di sorveglianza per l’approvazione definitiva dei criteri di attuazione del Psr, intanto prevediamo delle modifiche sulla semplificazione e anche alla luce della notifica a Bruxelles da parte del ministero per l’Ambiente del piano di gestione delle risorse idriche, per cui prevederemo interventi a supporto delle imprese”. Il Psr “è uno strumento mastodontico, ben 1.026 pagine – ha affermato Barresi – La commissione ci aveva chiesto un piano snello e noi lo avevamo presentato, ma come avviene da prassi ormai, il lavoro voluto e fatto con la commissione Ue ha portato all’attuale piano”. Con l’approvazione del Psr, l’intera programmazione della Sicilia dei fondi comunitari 2014-2020 è stata vidimata da Bruxelles. “E’ una buona notizia, forse non piacere ai nemici della cuntintizza”, ha ironizzato l’assessore Cracolici, riferendosi a chi evidenzia sempre gli aspetti negativi.