Last updated on 2 maggio 2021
PALERMO – La Regione Siciliana ha deciso di abolire il canone nei siti archeologici che sino ad oggi gli imprenditori privati hanno pagato per l’organizzazione di manifestazioni e concerti nei siti archeologici dell’Isola.Per allestire un evento al Teatro Greco di Siracusa non si dovrà pagare neppure un euro. Così come sarà gratuito organizzare uno spettacolo nella Valle dei Templi di Agrigento o nell’area archeologica di Segesta.
L’idea è quella di affidare gratuitamente siti e teatri antichi a quei privati che vorranno promuovere spettacoli e, così, avviare un nuovo circuito turistico-economico. «Abbiamo redatto un avviso unico – dice l’assessore Stancheris – che sarà pubblicato a breve sulla Gazzetta ufficiale della Regione per poter affidare agli imprenditori che lo vorranno i siti archeologici destinati ad ospitare eventi. Un’operazione connotata dalla massima trasparenza per ridare ossigeno al settore privato che sta vivendo una difficile crisi economica e, al contempo, promuovere i nostri beni culturali».
A Siracusa, saranno inseriti nel bando unico il Teatro Greco del parco di Neapolis, il Castello Maniace di Ortigia, il parco archeologico di Eloro a Noto e quello dell’antica Lentini. L’Odeon romano è il sito scelto per Catania mentre a Palermo è lo spazio a ridosso della Cuba. Ad Agrigento la valle dei Templi all’interno del cui parco sono state individuate sei aree destinate a eventi vari; e ancora il teatro di Eraclea Minoa. Ancora, anche il Teatro di Tindari e quello di Taormina. Sarà concesso gratis anche il sito dell’antica Morgantina e, nel territorio trapanese, il Teatro di Segesta, il parco archeologico di Selinunte e la Tonnara di Favignana.
Il bando prevede, dunque, la concessione dei siti ai privati senza il pagamento del canone. «Ciò consentirà di avviare investimenti nuovi – prosegue la Stancheris – ma anche la possibilità di rendere vivi, sempre, i nostri beni culturali evitando di “ingessarli”. Il progetto sarà discusso con gli addetti ai lavori di Assomusica e inserito nel contesto di un dialogo con gli operatori per una fruizione più vivace del patrimonio. Per questo, oltre alla promozione dei grandi eventi, immaginiamo di poter ospitare anche manifestazioni più piccole».
Rassicura tutti l’assessore regionale Sgarlata. «Apriremo i nostri beni solo a spettacoli di grande levatura, nel pieno rispetto dei siti, della loro storia e della loro valenza archeologica».
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