Il sindaco, Francesco Italia, ha incontrato stamattina, nello studio verde di palazzo Vermexio, il presidente della Camera di commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, Pietro Agen. L’ospite era accompagnato da segretario generale, Alfio Pagliaro, e dai consiglieri siracusani Paolo Lentini, Arturo Linguanti, Vincenza Privitera, Sandro Romano e Virginia Zaccaria.
Si è trattato di un primo incontro istituzionale con il nuovo sindaco ma che è servito a individuare alcuni temi sui quali i due enti possono avviare iniziative comuni per lo sviluppo e la crescita economica del territorio.
Diversi i punti toccati: dalla necessità di un costante dialogo istituzionale (“che non può avvenire solo attraverso i giornali”, ha detto il sindaco) al miglioramento dei collegamenti infrastrutturali interni alla Sicilia e dell’Isola con il resto del Paese e del mondo. In questo senso, il sindaco Italia e il presidente Agen si sono trovati d’accordo sulla necessita di garantire alla Sicilia la continuità territoriale.
Non è mancato un riferimento al palazzo della Camera di commercio di Siracusa, sul quale il presidente Agen ha detto di escludere la vendita e di volere avviare un confronto per raccogliere le idee della città sulla sua destinazione d’uso, soluzione che Italia ha mostrato di apprezzare.
Sul fronte del turismo il sindaco ha sottolineato l’urgenza di “fare sistema tra le tre province del sud-est mettendo a punto un’offerta integrata ed omogenea. Le distanze tra Siracusa, Catania e Ragusa – ha aggiunto – sono talmente brevi che i visitatori provenienti da una grande città non comprendono talune differenze di prezzo, per esempio della tassa di soggiorno, o le difficoltà nei collegamenti”. In riferimento al centro storico, Italia ha detto di volere puntare “sull’alta formazione, che qualifica le città e crea un forte indotto, e sulle attività culturali in un’ottica di collaborazione tra pubblico e privati. La nostra offerta – ha spiegato il sindaco – è fortemente attrattiva e lo è ancora di più nei Paesi non europei che si stanno aprendo sempre più all’occidente, come la Cina”.
Stesso interesse, Italia e Agen hanno detto di riscontrare anche rispetto al settore agroalimentare al punto che i nostri produttori non riescono a reggere la domanda. È stato tuttavia convenuto di trovare soluzioni affinché l’offerta possa crescere.
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