Last updated on 24 ottobre 2021
Le imprese sono chiamate a versare, entro il 30 aprile, altri 70 milioni di euro per il Sistri (sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), un sistema che è confuso e inefficiente, sbagliato nell’impostazione e nella realizzazione, che non è mai decollato nonostante gli sforzi compiuti dalle associazioni per informare e per formare gli addetti ai lavori. Questa situazione è ben nota al Governo e al Ministero dell’Ambiente, al quale sono stati dimostrati e documentati i gravi disservizi e le innumerevoli disfunzioni nella sua concreta applicazione.
Le imprese stanno pagando dal 2010 un sistema, nel frattempo rinviato ben sette volte, che ha perso ogni credibilità, ricevendone in cambio solo problemi e preoccupazioni. Non si può pretendere altro dal sistema produttivo.
Il Governo ha il dovere morale di annullare il contributo 2012, in attesa di fare chiarezza sulla situazione e sulla reale efficienza dell’impianto informatico e sulle procedure adottate, soggette a continue modifiche e aggiustamenti nel tentativo di recuperare i difetti originali del progetto.
Confindustria chiede pertanto al Governo di disporre da subito la soppressione del contributo
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