Case vinicole, oleifici, panifici di grani antichi, pastifici artigianali, caseifici, salumifici e antiche tonnare insieme per valorizzare l’Erice Doc e far conoscere a operatori del settore e appassionati i vini del territorio. Parliamo del “Corso di avvicinamento al vino Erice Doc” organizzato dalla Strada del vino di Erice, l’associazione che racchiude aziende ed enti pubblici che operano per la valorizzazione enoturistica di quel territorio che da Erice arriva fino a Favignana, passando per Mozia, le Saline di Marsala, San Vito Lo Capo, Scopello, Trapani e Segesta.
La Casa vinicola Fazio, con il suo manager Vincenzo Fazio, presidente anche della Strada del Vino Erice Doc, è la locomotiva del progetto ed è proprio nella sede dell’azienda di Fulgatore che si svolge in questi giorni il corso di degustazione dei vini Erice doc, con i laboratori del gusto delle eccellenze del territorio. Un corso che ha lo scopo di sensibilizzare e formare in primis gli operatori del settore enogastronomico e turistico sulle caratteristiche e le potenzialità del territorio, partendo dalla conoscenza approfondita dei vini. Il vino è, infatti, il prodotto più rappresentativo di questo luogo: l’area dell’Erice Doc vanta una tradizione nella coltivazione della vite antica di tremila anni e si trova nel luogo più vocato alla viticoltura della provincia di Trapani, che con i suoi 64 mila ettari, è la più vitata d’Italia.
Il corso di avvicinamento al vino è realizzato in collaborazione con l’Ais Sicilia – Associazione italiana sommelier, con Slow Food Trapani e con il Centro vivaio F. Paulsen di Marsala. Quattro lezioni intensive, le prime due si sono svolte lunedì e mercoledì scorso e si ripeteranno gli stessi giorni della prossima settimana, che hanno registrato il tutto esaurito di iscrizioni con ristoratori, enotecari, gestori di agriturismi e di hotel, ma anche semplici winelover.
Lunedì si è parlato della viticoltura del territorio con gli enologi del Centro vivaio Paulsen, Giacomo Ansaldi e Alberto Parrinello. In degustazione gli spumanti Erice Doc, il Fazio Muller Thurgau Brut e il Fazio Blanc de Blancs, a confronto con le bollicine metodo classico di un altro famoso territorio Doc, quello di Trento. I tre spumanti sono stati serviti in abbinamento ai prodotti gastronomici delle aziende aderenti al circuito della Strada del Vino di Erice: i prodotti della Tonnara Nino Castiglione, i salumi dei F.lli Campo, i formaggi del Caseificio Cucchiara, l’olio Dop dell’Azienda agricola Zichichi e il pane di grani antichi dell’Antico forno Martinez. Ed è stato interessante constatare come, secondo i partecipanti al corso, l’abbinamento migliore con le eccellenze del territorio fosse proprio con gli spumanti prodotti nel territorio stesso, piuttosto che con quelli provenienti da altre parti d’Italia. “Il segno – commenta il presidente della Strada del vino, Vincenzo Fazio – che ci stiamo muovendo sul sentiero giusto: far comprendere agli operatori turistici e gastronomici siciliani che la chiave per lo sviluppo del comparto è puntare e promuovere la qualità dei prodotti autoctoni, che la stessa natura e l’habitat ha selezionato per noi. Spesso, invece, chi lavora nel mondo della ristorazione tende a valorizzare maggiormente i grandi brand che nulla hanno a che fare con la tipicità del territorio, piuttosto che le realtà locali”.
Il secondo appuntamento si è incentrato, invece, sulla tecnica di degustazione del vino. In cattedra è salito l’enotecnico Alberto Parrinello che ha illustrato le principali caratteristiche di assaggio dei vini e “giocato” con i partecipanti al corso attraverso test olfattivi e gustativi pratici. In degustazione i bianchi di punta della Casa vinicola Fazio prodotti nell’Erice DOC: Aegades Grillo, Calebianche Catarratto e Pietra Sacra Historic Vineyard. Ad accompagnare i vini, tre tipologie diverse di Cous Cous trapanese create dal famoso chef chiocciola Slow Food di San Vito Lo Capo Peppe Buffa e preparati con il Sale marino di Trapani Igp e presidio Slow Food.
Lunedì e mercoledì prossimo toccherà al presidente di Ais Palermo, Luigi Salvo, tenere le ultime due lezioni del corso: la prima sull’abbinamento vino–cibo e la seconda sulla tecnica di servizio dei vini. Seguiranno i “Laboratori del gusto” a cura di Slow Food e Ais, lunedì con le busiate trapanesi preparate dallo chef Pino Maggiore con Aglio rosso di Nubia presidio Slow Food abbinate ai rossi dell’Erice Doc, e mercoledì con la cassata siciliana preparata in diretta dal famoso chef Peppe Giuffrè, accompagnata dai vini dolci del territorio.
Infine, venerdì 11 alle 17 concluderà il corso il convegno scientifico a tema “Vino, salute e stili di vita” alla Chiesa degli artisti di Trapani, dove, dopo avere approfondito l’analisi sensoriale al corso, saranno esposte con evidenza scientifica gli aspetti salutari del vino.