E’ allarme anche in Sicilia per i tagli previsti da Banca Nuova. Ufficiosamente si sa che in Sicilia dovrebbero chiudere 15 agenzie e dovrebbero essere licenziati circa 75 dipendenti su 750 in totale che ne ha la banca nell’isola. In tutta Italia, questo è certo, gli esuberi saranno 600, e gli sportelli da chiudere 150. Tutto ciò è contento nel piano industriale 2015-2020 della Banca popolare di Vicenza – Banca Nuova, redatto dal Ceo e direttore generale, Francesco Iorio. Il consiglio d’amministrazione dell’istituto è presieduto da Gianni Zonin, dominus indiscusso della banca da quasi vent’anni ma che adesso si trova davvero ad un passo dall’uscita dopo che la magistratura lo ha indagato insieme ad altri manager ipotizzando i reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza.
Intanto, però, l’attenzione in queste ore è rivolta soprattutto al numero di uscite che sta mettendo già in agitazione i sindacati. “Se i 600 esuberi dovessero essere confermati, ci troveremmo di fronte alla solita beffa confezionata ad arte contro i lavoratori”, ha commentato a caldo il segretario nazionale della Fabi, Giuliano Xausa. Secondo quanto appreso, però, il piano dovrebbe prevedere anche la riapertura del turnover, garantendo così nuova occupazione. Ad oggi l’istituto conta 5.500 dipendenti dislocati su una rete di 650 sportelli da Nord a Sud. Il taglio, se confermato, si aggirerebbe intorno al 10% della forza lavoro. Al tempo stesso, dovrebbero essere previsti due fondi, uno di solidarietà per incentivare l’esodo e un altro per incentivare il part-time.
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