“Le recenti decisioni della Cassazione (ordinanza 22531/2017) e della Commissione tributaria della provincia di Roma (ordinanza 6269/2018) hanno affermato il principio secondo il quale, in caso di servizio di raccolta dei rifiuti, i cittadini hanno diritto alla riduzione fino all’80% della Tari”. Lo dice Nadia Spallitta, esponente della sinistra palermitana e già vice presidente vicaria del Consiglio comunale del capoluogo siciliano. “In queste ipotesi i cittadini hanno diritto al rimborso attraverso azioni individuali davanti alla Commissione tributaria provinciale, o attraverso una class action, introdotta nel 2016 dall’articolo 140 bis del Codice del consumo, innanzi al giudice ordinario.”Nel corso dell’assemblea cittadina che giovedì scorso ha affrontato l’annoso problema dello smaltimento dei rifiuti a Palermo (caratterizzato da gravi disservizi, come il sistematico abbandono dei rifiuti in varie parti della città) abbiamo deciso di passare all’azione con una class action”. “La proposta di una azione collettiva – dice sempre Nadia Spallitta, che fa l’avvocato – intende anche promuovere lo sviluppo della differenziata che a Palermo è ferma ad una percentuale molto bassa (10-14%) in presenza dell’obbligo di differenziare il 65% dei rifiuti. Uno degli effetti di questi ritardi è l’aumento del costo del servizio per il conferimento dell’85% dei rifiuti nelle vasche di Bellolampo, con aggravio della spesa (per il trasporto dei rifiuti, del percolato, per la gestione e la manutenzione delle vasche etc) per un valore complessivo di circa 140 milioni di euro, oltre Iva. Tanto costa la Rap”.