Tra le “vittime” dei tagli della Regione Siciliana c’è anche la fondazione The Brass Group, che si è vista azzerare la dotazione, stralciata insieme a molte altre norme di spesa: l’attività è stata sospesa e il concerto in programma sabato è stato cancellato. “Cinquanta lavoratori a rischio, e questo perche’ il governo regionale si ostina a considerare il jazz una forma di musica minore – si legge in un comunicato della fondazione – Una valutazione razzista, alla faccia delle pari opportunita’, nonostante ci sia dietro una Fondazione riconosciuta per legge e che quindi merita, al pari del Teatro Massimo, del Politeama, del Biondo, del Bellini e dello Stabile di Catania e Vittorio Emanuele lo stesso trattamento”. Queste le accuse dei lavoratori del Brass Group, divisi fra orchestrali, docenti e personale amministrativo, che hanno appreso del nuovo azzeramento della Fondazione nel bilancio della Regione Siciliana.
“Il fatto che tra gli enti di produzione musicale l’unico che sembri azzerato sia il The Brass Group – dicono – fa apparire con evidenza che per il Governo della Regione la parità’ di genere sia una questione che attiene piu’ all’orientamento sessuale, alle religioni, alla razza che alla musica. Sembra infatti che per quest’ultima il Governo abbia le idee molto chiare: i generi musicali in Sicilia, sul piano produttivo, siano quelli puri: la lirica e la sinfonica. Punto. Il jazz e le musiche di origini afroamericane, essendo generi bastardi, non avrebbero diritto di cittadinanza. Anche se il Parlamento siciliano si e’ più’ volte espresso di parere contrario”. “Conoscendo sia il presidente Crocetta che il presidente Ardizzone e l’assessore Barbagallo mi impongo di credere che ignorino questi fatti – aggiunge il presidente della Fondazione Ignazio Garsia – perché saremmo di fronte ad una beffa politica. Il Brass ospita a Palermo i più grandi jazzisti del mondo, offre settimanalmente un palcoscenico ai nuovi talenti del conservatorio e agli studenti del Brass, si lancia in nuove iniziative culturali come quella del cinema e fa lavorare la nostra prestigiosa orchestra con concerti che fanno costantemente il tutto esaurito. Alla luce di tutte queste cose, non è possibile ciò che riporta la stampa. Ci sarà un equivoco. Ne sono certo”.