Toti Piscopo, presidente della sezione Alberghi e Turismo di Confindustria a Palermo, in Sicilia sono arrivati quest’anno più turisti degli anni passati. Come si è arrivati a quest’incremento?
L’aumento si è determinato grazie ad una serie di coincidenze favorevoli. Intanto la gente, i viaggiatori, hanno percepito che la crisi economica si è allentata un po’. Un altro fattore sono stati i conflitti e le tensioni a livello internazionale che hanno colpito i paesi del Mediterraneo che sono stati nostri diretti concorrenti sul turismo. Nell’area del Mediterraneo la Sicilia è risultata la meta più sicura. Questo è stato un elemento di vantaggio rispetto alla possibilità che in effetti costasse di meno. La Grecia, nonostante tutto, ha registrato una buona performance rispetto a quello che si prospettava.
La Sicilia va bene dal punto di vista dei numeri però il sistema dell’accoglienza dei turisti in Sicilia non è all’altezza. Diciamo che facciamo poco per meritarci tutti questi visitatori?
Cerco di essere realista. Quest’anno abbiamo motivo di grande soddisfazione perchè dopo sette anni di grosse difficoltà e caduta libera c’è stata una inversione di tendenza. Alla fine dell’anno abbiamo stimato che ci sarà un +12%. Questo momento positivo ed occasionale lo dobbiamo però trasformare in un fatto di sistema. Approfittiamo di questo momento potenziando e migliorando l’accoglienza. Bisogna pensare a programmare tutti gli aspetti legati alla ricettività proprio per consolidare intanto i vecchi flussi turistici ma soprattutto per conquistare quelli nuovi che provengono dai mercati esteri. Non deve essere più un fatto occasionale. Il turismo non dobbiamo subirlo ma governarlo e gestirlo al meglio.
Tra le iniziative che lei organizza c’è il Travel Expo, giunto alla 18esima edizione. La prossima edizione sarà nell’aprile 2016. Gli operatori da anni lamentano la mancanza di programmazione ed il fare sistema. La classe politica però è sorda a livello regionale. Perchè c’è difficoltà a recepire queste istanze?
Per un fatto culturale e di interessi. Il turismo è un settore trasversale. E’ l’unico settore economico che riesce a distribuire e spalmare ricchezza sul territorio. Diventa poco centrale di potere e molto più di beneficio. Il turismo si incrementa in quei territori in cui la gente riesce a vivere meglio. Quello che cerca il turista è né più né meno quello che cerca il cittadino. Bisogna governare in un’ottica di sistema. Il problema non è tanto il referente politico, l’assessore al Turismo, quello che manca è la volontà complessiva di governo. Il problema dei trasporti non lo risolve l’assessore al turismo, ma è un problema di carattere culturale nell’accezione più ampia. Il problema della tutela dell’ambiente non li risolve l’assessore al turismo ma un sistema di governo che dovrebbe credere al sistema economico con una scelta complessiva. Il turismo diventa sistema di sviluppo.