L’agricoltura siciliana vive una crisi profonda e quasi irreversibile. Non passa giorno in cui non ci siano manifestazioni da parte dei lavoratori che denunciano la situazione di stallo completo che vive tutto il comparto. Ai già tanti problemi che vivono i viticoltori e gli olivicoltori della provincia di Trapani, da qualche tempo si è aggiunta anche la tegola dei canoni irrigui. Con l’invio delle bollette si è palesata come un macigno la decisione da parte del Consorzio di Bonifica Trapani 1 di aumentare i canoni annui per l’irrigazione con un aumento di oltre il 400%. Un aumento che appare scellerato ma trova “giustificazione”, se così si può dire, nel fatto che il Consorzio deve sopperire ai tagli dei contributi disposti dalla Regione. Nel dettaglio gli agricoltori trapanesi dovranno pagare un canone che nel 2014 era di 21 euro ad ettaro e che ora è di 94 euro, una spesa ritenuta insostenibile e che non consentirebbe più agli agricoltori di andare avanti con la propria attività.
Da quando sono state inviate le bollette, diversi sono gli interventi, sia degli agricoltori che del mondo politico, volti a sollecitare un intervento del presidente della Regione, Rosario Crocetta e dell’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici.
Venerdì scorso la Cia di Petrosino ha organizzato un convegno nel quale gli agricoltori hanno espresso tutta la loro preoccupazione. L’associazione di categoria ritiene questo aumento insopportabile, illogico e inopportuno. “Gli aumenti consistenti dei costi di produzione a fronte di ricavi notevolmente peggiorati, sono motivi di malessere di ogni produttore – dice il responsabile Enzo Maggio -. Non è pensabile pagare un aumento del canone così cospicuo. La politica si faccia carico e trovi risorse su altri settori più redditizi e si interroghi sul perché un agricoltore decide di abbandonare la propria terrà. All’assemblea, che ha visto la partecipazione di oltre cento agricoltori c’erano anche tanti giovani che sperano ancora nell’agricoltura. “Continueremo la nostra battaglia per trovare delle risposte. Incontreremo i sindaci, ai quali chiediamo di difendere gli agricoltori, e andremo anche all’assessorato regionale all’agricoltura. La CIA di Petrosino – conclude Enzo Maggio – in ogni caso rimarrà come sempre a sostegno degli agricoltori”.
“Stanno facendo uno scempio dell’agricoltura siciliana – ha dichiarato il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone -. C’è una legge regionale che impone di aumentare improvvisamente i canoni irrigui per risanare i debiti accumulati da decenni di sprechi. Si colpisce ancora una volta una categoria oramai in ginocchio mentre alcuni parlamentari regionali continuano a fare false promesse e prendere in giro. Mi rivolgo ai colleghi sindaci, alle cantine, a tutti i sindacati e, soprattutto, ai giovani e ai figli degli agricoltori: ora basta, diamo battaglia”.
All’Ars, invece, sono i deputati del Movimento Cinque Stelle a far sentire la loro voce con una interrogazione nei confronti del presidente Crocetta e dell’assessore al Territorio e Ambiente. I Cinque Stelle sottolineano il fatto che gli agricoltori trapanesi si opporranno all’aumento delle quote imposte dal consorzio con una serie di iniziative che vanno dalla protesta sindacale alle azioni legali. Con l’interrogazione, chiedono un intervento a favore delle centinaia di lavoratori del comparto agricolo trapanese, già provati dalla forte crisi e che ora si vedono aumentare a dismisura i canoni irrigui mettendoli definitivamente in ginocchio. Alla richiesta dei deputati pentastellati si unisce l’interrogazione del consigliere comunale di Mazara del Vallo, Nicolò La Grutta, che chiede al sindaco Cristaldi e al presidente del consiglio comunale di fare qualcosa e di sollecitare il presidente della Regione siciliana ad intraprendere delle iniziative a salvaguardia degli interessi degli agricoltori e dei livelli occupazionali del comparto agricolo provinciale.
E anche da Campobello e Castelvetrano giungono le proteste degli agricoltori che definiscono l’aumento dei canoni irrigui spropositato e irragionevole per una categoria che oggi è in grave crisi di liquidità e di mercato e i cui redditi sono sempre più bassi.
La CIA e gli altri sindacati dei produttori, questo pomeriggio alle ore 18,30 riuniranno in assemblea tutti gli agricoltori presso l’aula consiliare del comune di Campobello per discutere con il sindaco e i rappresentanti istituzionali regionali del prezzo del canone dell’acqua per uso irriguo e della grave crisi dell’agricoltura siciliana.