Last updated on 7 marzo 2021
Altro che ponte sullo Stretto. La Sicilia è sempre più isolata. Le Ferrovie dello Stato hanno deciso che a partire dal prossimo 13 giugno i treni per l’Italia si fermeranno a Messina. Da lì i passeggeri si imbarcheranno sui mezzi di Metromare e sbarcheranno a Villa San Giovanni dove saliranno sui treni per il Nord. Stesso sistema per chi arriva dal Nord: in questo caso i convogli avranno come terminale Villa San Giovanni. La decisione, annunciata da Fs in un incontro con i sindacati, era stata già anticipata qualche giorno fa dal quotidiano la Sicilia. I tagli non si fermano qua. Una volta c’erano 14 treni che collegavano la Sicilia alla terraferma, poi sono stati ridotti a 5 (tre diurni e due notturni), adesso ne rimarrà solo uno, notturno.
Il presidente Crocetta ha inviato una nota di protesta al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi per sottolineare come in questo modo «si interrompa la continuità territoriale della Sicilia con il resto del Paese. Non è pensabile che si valuti il problema soltanto in termini economici perché i siciliani hanno diritto di poter usare i treni per salire in Continente senza dover sbarcare portandosi dietro le valigie. Sarebbe un’immagine desolante, perfino pietosa della Sicilia. Questa terra per sopravvivere deve fare turismo. E come potrebbe farlo se per arrivare in Sicilia e ripartire le aziende dello Stato pongono ostacoli praticamente insormontabili? Da Salerno in su gli italiani si muovono con i treni veloci, da Salerno in giù c’è un’Italia che procede al rallentatore. La continuità territoriale, quella che lega la Sicilia al resto d’Italia non può essere soppressa da un’azienda dello Stato per risparmiare, ci sono dei diritti che non possono essere violati».
Per i sindacati questi tagli porteranno all’esubero di 101 unità del personale prima impiegato nell’operazione di navigazione, più altri 70 precari. Ma altre stime considerano, tra manutenzione, indotto, e personale delle ferrovie, che i tagli possano riguardare 700 unità. I ferrovieri saranno impiegati nell’assistenza ai passeggeri del treno che dalla stazione centrale dovranno raggiungere i mezzi veloci per attraversare lo Stretto.
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