PALERMO – No a tagli ulteriori al trasporto pubblico locale. Si a uno strumento normativo che sostenga l’efficienza e la produttività del settore. Questo in sintesi il contenuto del documento sottoscritto nel corso della riunione del Consiglio direttivo dell’Anav, l’associazione che raggruppa in Sicilia settanta aziende private di trasporto pubblico su gomma.
In 24 mesi il settore ha subito una riduzione del 30 per cento, pari a 60 milioni di euro di cui 20 a danno del settore privato e 40 di quello pubblico. “Non possiamo subire ulteriori contrazioni delle risorse – dice Antonio Graffagnini, presidente dell’Anav Sicilia – Questi tagli orizzontali, nel 2012 del 20 per cento e adesso di un altro 10 per cento, rischiano di mettere fuori gioco l’intero settore a scapito della mobilità di lavoratori e studenti pendolari. Così si uccide la parte produttiva e si solletica quella improduttiva mettendo a rischio i livelli occupazionali”.
Preoccupazione hanno manifestato nel corso dell’incontro tutti i titolari delle aziende di trasporto locale che chiedono al governo regionale una norma che consenta la razionalizzazione del settore attraverso parametri di efficienza, produttività ed economicità come già previsto peraltro dalla legge di stabilità nazionale che dedica un articolo al trasporto pubblico locale individuando la necessità di determinare i costi standard del settore per non sostenere i servizi improduttivi.
“Nel corso di un recente incontro tra le associazioni di trasporto su gomma e il dirigente generale Giovanni Arnone – aggiunge Graffagnini – ci era stata comunicata l’intenzione dell’amministrazione e della politica regionale di riqualificare l’offerta dei servizi attraverso una rimodulazione dei servizi con l’obiettivo di garantire la produttività e l’efficienza del sistema”.
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