Il porto, se così si può dire, c’è. E tutti si ostinano a chiamarlo turistico. Ma a parte un centinaio di piccoli natanti di imbarcazioni se ne vedono poche. È il paradosso di Pantelleria, nel cuore del Mediterraneo, meta del turismo d’èlite che così non riesce a sfruttare appieno le potenzialità del mare. «È assurdo – dice Ornella Laneri, presidente di Confindustria Sicilia Alberghi e turismo – che proprio qui non vi sia un porto turistico».
Che sia assurdo lo sa bene il sindaco Salvatore Gabriele che all’opera sta dedicando parecchia attenzione. Facendo i giusti scongiuri visto che si tratta di una infrastruttura parecchio sfortunata: c’è persino un’inchiesta dell’allora procuratore di Marsala Paolo Borsellino su un giro di tangenti che ha riguardato i lavori del porto. E poi lunghe vicissitudini e contenziosi e relative spese che non hanno portato grandi novità: Pantelleria aspetta da almeno 25 anni che il porto venga completato e ancora oggi sono necessari interventi per la messa in sicurezza dell’esistente. Senza contare gli errori nella progettazione che hanno causato e continuano a causare problemi di varia natura. «Dire che stiamo lavorando – dice il sindaco – può apparire esercizio di retorica. Siamo riusciti a far collaudare la diga e siamo impegnati sul fronte del progetto: credo che si debba fare un intervento integrato. Intanto il Genio civile per le opere marittime sta lavorando a un progetto ma le posso dire che non condivido l’impostazione. Si prospetta un’opera da 80 milioni di euro e a me sembra uno sproposito».
tratto da Il Sole24Ore