Controlli a tappeto negli ospedali italiani e siciliani da parte dei Carabinieri per la tutela della salute Nas che, nell’arco di un mese e con l’impegno di 600 uomini, hanno effettuato oltre 200 ispezioni, concentrate soprattutto nel periodo delle feste natalizie: il sovraffollamento di molti.
Pronto soccorso, con un numero di accessi in vari casi pari al doppio della media giornaliera, è tra le maggiori criticità. Ma non solo: ad emergere, anche carenze strutturali, farmaci scaduti fino, in un caso, all’esercizio abusivo della professione. Anomalie che hanno portato ad un totale di 19 sanzioni amministrative e al deferimento di 11 persone all’Autorità Giudiziaria. Sottolinea l’importanza dell’attività di monitoraggio dei Nas il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «I controlli e le ispezioni dei Nas sono cominciati prima di Natale così come avevamo concordato, su tutto il territorio nazionale. E i numeri lo confermano. Un’attività – afferma – continua e che va ben oltre i casi e le emergenze che finiscono sui giornali, come il caso di Nola. Non solo dunque controlli nei pronto soccorso ma in tutta la rete dei servizi sanitari e della sicurezza alimentare».
Un controllo straordinario sull’intero territorio nazionale, quello effettuato dai Nas dal 15 dicembre ad oggi, al fine di verificare le condizioni di efficienza dei servizi di assistenza ospedalieri. La criticità maggiormente riscontrata, soprattutto nelle grandi città, è stato dunque il sovraffollamento – con prevalenza di persone anziane – dei Pronto soccorso, e ciò anche a causa del concomitante picco epidemico influenzale.
Infatti, in alcuni ospedali, hanno riscontrato i Nas, si è registrato un numero di accessi al Pronto soccorso pari al doppio della media giornaliera. All’ospedale Civico di Palermo, ad esempio, i carabinieri hanno trovato 27 pazienti in barella e 20 in poltrona, il triplo rispetto a quelli previsti. Alcuni erano sistemati nei corridoi per l’assenza di posti letto nei reparti. Il giorno di Natale, i Nas hanno fatto un sopralluogo anche all’Ospedale dei bambini di Palermo. Varie le irregolarità: dall’assenza di stanze dedicate al personale medico a problemi come le lunghe attese, da due a cinque ore, per ottenere gli esami di laboratorio e le prestazioni di Radiodiagnostica nei giorni prefestivi e festivi e nelle ore notturne, a causa dell’assenza di personale in regime h24. Ma sono tanti gli esempi dell’azione dei Nas, anche se le criticità rilevate rappresentano «episodi limitati che – precisano gli stessi Carabinieri – non condizionano la generalizzata situazione di funzionalità offerta dalla gran parte delle strutture visitate, operanti sul territorio».
Tuttavia, non mancano esempi negativi: in un ospedale della provincia di Ragusa, ad esempio, è stata disposta la chiusura della sala operatoria del Dipartimento di Chirurgia per mancanza dei requisiti igienico sanitari e strutturali, mentre il 26 dicembre il Nas di Campobasso ha deferito in stato di libertà un infermiere per esercizio abusivo della professione sanitaria ed il Nas di Bari ha rinvenuto presso un ospedale della provincia confezioni di medicinali scadute di validità, sequestrate. Ed i blitz dei Nas non si fermeranno: anche nel nuovo anno, assicurano dai Carabinieri per la tutela della salute, il monitoraggio sarà costante.
LA REPLICA DELL’OSPEDALE CIVICO. Si ritiene utile comunicare che nel mese di dicembre del 2016 i tempi medi di affidamento e “sbarellamento” dei pazienti nelle aree di emergenza dell’ospedale Di Cristina e dell’ospedale Civico sono stati rispettivamente inferiori ai 15 e 30 minuti, come peraltro documentato dal periodico report prodotto a cura della centrale operativa del 118.
Questi risultati contribuiscono in modo significativo al regolare funzionamento del sistema di emergenza urgenza, rendendo disponibile al servizio un numero maggiore di ambulanze rispetto alle altre strutture ospedaliere cittadine, che nel medesimo periodo hanno fatto registrare attese di 45 minuti all’ospedale Ingrassia, 50 minuti al Policlinico, 70 minuti all’ospedale Cervello e di 92 minuti a Villa Sofia. Nell’esprimere soddisfazione, si ringraziano i professionisti dell’emergenza dell’azienda ospedaliera Civico che quotidianamente svolgono un impegnativo lavoro al servizio dei pazienti.
Gli interventi edilizi attualmente in itinere per la realizzazione della nuova area d’emergenza, con spazi assistenziali triplicati e logisticamente più efficienti, consentiranno in tempi brevi un notevole miglioramento della qualità dell’assistenza. Il nuovo pronto soccorso potrà contare su un reparto di radiologia dedicato, con Tac di ultima generazione e su un sistema di posta pneumatica per il trasferimento dei prelievi al laboratorio.
Le attività sanitarie, incluse quelle di ricovero e di osservazione breve intensiva, saranno organizzate su un unico livello con una superficie di circa 1600 mq. I lavori si protrarranno sino al 30 giugno 2017 e impongono la temporanea riduzione degli spazi a disposizione delle attività sanitarie, che in questo periodo potranno quindi essere gravate da un comprensibile rallentamento. E’ stato pertanto deciso di implementare la dotazione organica dell’area di emergenza, onde garantire un miglioramento delle prestazioni. Pertanto, nei giorni di domani e dopodomani, sono stati convocati circa 150 professionisti, tra medici e infermieri, per avviare le procedure di assunzione a tempo determinato