A bordo della Portaerei Cavour, ormeggiata al porto per l’occasione si è tenuto ad Augusta il Blue Day, l’evento lungo il giorno che, alla presenze del Ministro per le Politiche Agricole Martina, ha cercato di fare il punto sullo scenario della pesca e sulle opportunità soprattutto per il bacino della Sicilia Orientale. La conferenza è stata promossa dalla Presidenza Italiana del Consiglio della UE, insieme con la DG Mare della Commissione Europea e organizzata dalla Port Authority di Augusta. Tema: “la salvaguardia e la tutela dei mari, nonché della sostenibilità della pesca e la sicurezza alimentare, relativamente ai benefici che queste apportano alle comunità marittime del Vecchio continente”.
“Una regia globale della Blue economy è una grande occasione, perché l’economia del mare ci può offrire sbocchi sul piano sia delle attività produttive, dell’occupazione e della sostenibilità dell’ecosistema marittimo più avanzati di quanto non sia stato fatto fin qui”. L’ha affermato il ministro Martina parlando con i giornalisti a bordo di nave Cavour . “Il fatto di poter lavorare su politiche integrate – ha aggiunto il ministro – che uniscano ad esempio la politica per la pesca a quella per il commercio, e in generale per le infrastrutture marittime, a quella per la salvaguardia del patrimonio ambientale è un’occasione formidabile per evitare anche quelle distorsioni che abbiamo vissuto in passato, quando lavorando per compartimenti stagni, alcuni obiettivi ci mancavano. Quindi – ha concluso Martina – io penso sia molto importante per noi avanzare da questo punto di vista”.
«Abbiamo un miliardo di euro della nuova programmazione comunitaria e con la riprogrammazione delle risorse residue vogliamo incidere per contrastare la crisi e dare un futuro plausibile e concreto all’intera filiera ittica», ha detto il ministro. . La Sicilia è destinataria trasversalmente di tutti gli interventi, ma in particolare protagonista di un progetto-pilota su pesca artigianale (con barche inferiori a 12 metri, il 70% della marineria regionale) e acquacoltura, un comparto con un mercato notevole se si considera che nei Paesi costieri dell’Ue si pescano 1,2 milioni di tonnellate l’anno, ma si importano 5,5 milioni di tonnellate di prodotto extracomunitario.