Si è chiusa a Palermo la terza edizione di “Una Marina di Libri”, festival del libro promosso dal Centro commerciale naturale “Piazza Marina&Dintorni” in collaborazione con Navarra editore. Una tre giorni, dall’1 al 3 giugno, che ha visto come protagonista il libro, l’arte, la memoria e l’impegno in uno dei palazzi storici di Palermo, Palazzo Chiaramonte Steri in piazza Marina.
Gli organizzatori, nel messaggio di presentazione dell’evento di quest’anno, hanno voluto da subito precisare il loro obiettivo, che potrebbe in qualche modo sembrare ambizioso, cioè quello di “far diventare Palermo un polo di rilievo nel panorama dei festival letterari italiani: il terzo della cultura dell’editoria dopo Torino e Roma”.
«Siamo molto soddisfatti del festival perché ha superato ogni nostra aspettativa – ha dichiarato l’editore Ottavio Navarra -, il primo dato è il grande numero di presenze: c’è stata la risposta molto forte sia della città che di lettori che sono venuti dal resto della Sicilia ma anche da fuori, alcuni hanno programmato il fine settimana a Palermo per partecipare al festival».
L’edizione appena conclusasi ha segnato l’affermazione dell’evento palermitano tra gli appuntamenti nazionali più importanti con le quasi 30 mila presenze che hanno passato abbondantemente le 20 mila della scorsa edizione: 50 editori partecipanti, 200 ospiti nazionali e internazionali presenti, 130 eventi organizzati.
Il festival ha rappresentato una possibilità di discussione e confronto su temi importanti per l’editoria italiana, sulla situazione attuale del mercato editoriale nella più ampia crisi economica mondiale, sul ruolo delle biblioteche nella “conservazione” del libro, il ruolo dei festival del libro nella promozione della lettura e delle innovazioni editoriali, e sul futuro dell’editoria e del rapporto con il prodotto librario tra ebook e self-publishing.
Un’occasione di riflessione ma anche di promozione del mondo editoriale in un momento in cui i volumi di mercato hanno subito un crollo segnando il -12% nel primo trimestre di quest’anno e il digitale sta imprimendo una trasformazione a tutto il comparto, dall’ideazione alla distribuzione del prodotto editoriale finito, anche se ancora nel mercato editoriale italiano questo rappresenta solo l’1% del totale.
Il festival è stato un’importante vetrina per gli editori, una cinquantina della piccola e media editoria indipendente italiana, che hanno avuto la possibilità di promuovere le proprie pubblicazioni con presentazioni e letture che hanno visto protagonisti i propri autori e gli stand ad essi dedicati con l’opportunità di farsi conoscere dai numerosi visitatori e di farsi apprezzare dai lettori. Gli editori si ritengono soddisfatti del volume di vendite della tre giorni che ha seguito i trend della scorsa edizione ma che se raffrontati con l’aumento del numero di visite è indicatore della riduzione della propensione dei lettori all’acquisto di libri, del tutto in linea con il calo di tutto il mercato editoriale.
Un elemento di riflessione è stata la forte concentrazione di alcuni grandi gruppi editoriali sul mercato nazionale che produce circa il 75% dei titoli pubblicati ogni anno e l’85% del volume effettivo di copie che transitano nei vari canali commerciali e i costi dei processi d’intermediazione che assorbono una grande quantità delle risorse di tutto il mercato editoriale. Costi che il digitale, nelle sue diverse declinazioni, potrebbe aiutare ad abbattere: la non necessità della stampa, la possibilità dell’autopubblicazione o del crowdfunding, le librerie digitali. Tutti elementi che potrebbero apportare delle innovazioni nel mondo dell’editoria ma che comportano necessariamente delle modificazioni del lavoro editoriale e redazionale così come è stato inteso fino ad oggi.
Un altro aspetto interessante di “Una Marina di Libri” è stato poi quello dei laboratori didattici per ragazzi, che hanno scandito le varie attività del festival alternandosi a quelle dedicate agli adulti, grazie all’impegno di 19 associazioni cittadine. Un modo per avvicinare i ragazzi al mondo dei libri. Numerose le scolaresche ma anche le famiglie che hanno partecipato ai vari momenti ad essi dedicati.
La seconda giornata del festival, quella del 2 giugno, festa della Repubblica, è stata poi dedicata alla memoria e alla legalità grazie a momenti di confronto e presentazione di libri sulle figure di siciliani che hanno lottato contro la mafia da giornalisti, sacerdoti o magistrati e il ricordo delle stragi del 1992 nel ventesimo anniversario degli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il festival è stato un modo per mettere insieme diverse forme di narrazione, dal teatro alla musica, dalla letteratura all’arte per raccontare il mondo del libro e delle parole nel tentativo anche di avvicinare nuovi lettori.
«Occorre trovare modi nuovi per conquistare i lettori – ha concluso Navarra – e i festival del libro dovrebbero servire anche a questo: avvicinare le persone al mondo dei libri e creare un circolo virtuoso per cui non lo lascino subito dopo».
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