L’Unesco ha inserito l’Etna nel patrimonio mondiale dell’umanità definendolo come uno dei vulcani “più emblematici e attivi del mondo”. Se ne è scritto da circa 2.700 anni e questo rappresenta “uno dei più documentati record mondiali nel campo dei vulcani”, aggiunge il comitato Unesco riunito nella sua sessione annuale nella capitale cambogiana Phnom Penh. E ancora: “I crateri, le ceneri, le colate di lava le grotte di lava e la depressione della valle del Bobe, fanno del monte Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e l’educazione” contiuando ad avere un ruolo importante, capace di influenzare “la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienza della terra”. “La sua notorità, la sua importanza scientifica, i suoi valori culturali e pedagogici sono – conclude l’Unesco – di importanza mondiale”.
La zona classificata come patrimonio mondiale fa parte del Parco dell’Etna creato nel 1987. Il ministero dell’Ambiente ha definito l’inserimento del vulcano nella lista Unesco “un risultato importante che riconosce l’unicità del patrimonio naturale italiano, il valore delle politiche nazionali di conservazione e il lavoro svolto negli ultimi anni dal Parco dell’Etna e dal Ministero dell’Ambiente, che nel gennaio 2012 ne ha patrocinato la candidatura”.
Tra gli altri luoghi inseriti oggi dall’Unesco nel patrimonio mondiale dell’umanità, il Tian Shan, la grande catena montuosa cinese che include la vetta della Vittoria Peak, alta 7.439 metri, e il Namib Sand Sea della Namibia, un deserto costiero unico al mondo che comprende vaste aree di dune influenzate dalla nebbia, su una superficie di oltre tre milioni di ettari. Il Comitato deve vagliare l’iscrizione nel patrimonio di 31 luoghi naturali e culturali. Fino ad ora sono 962 i siti iscritti in 157 Paesi.
(articolo tratto da Repubblica)