Tre dosi di vaccino Pfizer garantiscono un’elevata protezione contro la variante Omicron. Due dosi hanno un’efficacia nettamente minore contro il contagio legato variante ma possono comunque proteggere dai sintomi gravi del covid.
Albert Bourla, Ceo di Pfizer, annuncia la “buona notizia” sulla base dei risultati degli studi. “Per essere chiari con gli ascoltatori -dice a Nbcnews- tre dosi di vaccino sono efficaci contro Omicron come le due dosi erano efficaci contro le altre varianti. La dose booster aumenta in maniera enorme l’efficacia del vaccino”. Come chiarisce l’azienda in una nota, “due dosi possono comunque fornire protezione contro la forma grave della malattia” ma “potrebbero non essere sufficienti per proteggere dall’infezione” provocata da Omicron.
Le informazioni fornite da Pfizer arrivano poche ore dopo i primi dati di uno studio condotto in Sudafrica. Il vaccino Pfizer, con le due dosi standard, potrebbe essere meno efficace nei confronti della variante Omicron. E’ l’indicazione legata ai primi dati di una ricerca, di dimensioni ancora ridotte, condotta in Sudafrica dall’Africa Health Research Institute. Gli scienziati, in base ai dati pubblicati online e ancora non sottoposti a peer review, hanno evidenziato una “evidente riduzione” della protezione offerta dal vaccino – con il ciclo ordinario – nei confronti della variante.
“I risultati preliminari degli studi in laboratorio dimostrano che 3 dosi di vaccino Pfizer-BioNTech neutralizzano la variante Omicron mentre 2 dosi mostrano una capacità di neutralizzazione significativamente ridotta. I dati indicano che la terza dose aumenta i titoli anticorpali neutralizzanti di 25 volte in confronto alla seconda dose”, rende noto Pfizer oggi, evidenziando che la risposta anticorpale “dopo la dose booster è paragonabile a quella osservata dopo 2 dosi” vista contro le altre varianti e associata con “alti livelli di protezione”. In ogni caso, “due dosi possono comunque fornire protezione contro la forma grave della malattia”.
Pfizer e BioNTech “continuano a portare avanti lo sviluppo di un vaccino specifico per la variante e puntano ad averlo a disposizione per marzo nel caso in cui l’aggiornamento sia necessario per un ulteriore incremento dei livelli e della durata della protezione, senza modifiche previste alla fornitura di 4 miliardi di dosi per il 2022”.
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