Non è affatto risolta la vertenza tra Regione Siciliana e Ustica Lines. Dopo l’impegno di Crocetta, sono ripresi i collegamenti con le isole minori, ma in realtà la tensione è alta. Prima ha cominciato Crocetta, che, visitando Lampedusa ha dichiarato: “Ci sono lobby di società marittime che detengono in Sicilia il monopolio”. Il governatore ha citato l’esempio di quanto avvenuto di recente all’Assemblea siciliana. “Ho proposto una norma in finanziaria per collegare Linosa a Lampedusa con gli idrovolanti ampliando cosi l’offerta di trasporto a favore degli abitanti – ha detto – Bene, per tre volte la norma è stata stralciata, questo perché le lobby delle compagnie sono ben appoggiate all’Ars. Noleggiare un idrovolante costa 8 mila euro, noleggiare un aliscafo costa 30 mila euro. Tutto questo deve finire”.
Rispetto a questa e ad altre dichiarazioni, ecco la replica di Ustica Lines:
Non è più sopportabile continuare a leggere articoli che mistificano la realtà e dichiarazioni da parte di qualche sindacalista ed anche di alcuni esponenti politici o rappresentanti di Istituzioni, che denotano la totale mancanza di conoscenza della questione relativa ai rapporti tra la Regione Siciliana e l’Ustica Lines.
E’ evidente il danno d’immagine arrecato alla Società e, conseguentemente, economico e sociale, che ciò determina e l’Ustica Lines non è più disposta a subire passivamente affermazioni rese senza conoscere fatti, senza accertamento alcuno e senza contraddittorio, comportamento moralmente censurabile e diffamatorio.
Si precisa, per l’ennesima volta, che l’Ustica Lines non svolge i servizi di collegamento per le Isole Minori (servizi che devono essere garantiti dalla Regione) in virtù di un affidamento diretto, ma dopo avere partecipato a BANDI EUROPEI, regolarmente pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, aperti a tutti i concorrenti in tutta Europa. Non ci sono “trattamenti di favore”, come si vuole adombrare, ne’ altro. Chiunque abbia i requisiti e le capacità per svolgere i servizi richiesti può partecipare ai bandi, così come ha fatto l’Ustica Lines.
Si ribadisce, ancora una volta, che la somma di 75 milioni di euro annui per lo svolgimento dei servizi è totalmente FALSA. L’ultimo bando per i due lotti (Egadi ed Eolie), della durata di 21 mesi, prevede un corrispettivo di 36 milioni di euro imponibili annui. Anche un semplice calcolo aritmetico non produrrebbe mai la somma indicata in diversi articoli.
Si precisa inoltre, ancora una volta, che la Regione Siciliana non ha mai contestato nulla all’Ustica Lines, ne’ per quanto riguarda l’espletamento del servizio, ne’ relativamente al corrispettivo, ma ha affermato piuttosto di avere Essa stessa commesso un errore nella definizione dell’ultimo bando (e non dei precedenti) aggiudicato all’Ustica Lines. La Regione sostiene che il corrispettivo di questo bando per i servizi sarebbe sovradimensionato del 15 per cento sulla base di uno studio fornito dal Registro Italiano Navale, ma lo stesso Registro Italiano Navale nei giorni scorsi ha ufficialmente smentito la Regione affermando, tra l’altro, che i dati che forniti sono stati rimodulati dalla Regione stessa. In ogni caso, l’infondatezza delle “valutazioni” della Regione saranno dimostrate dall’Ustica Lines nelle opportune sedi.
Per essere ancora più chiari, ancora una volta, la questione è la seguente: l’Ustica Lines ha partecipato ad un BANDO EUROPEO, si è aggiudicata la gara in via definitiva ed ha eseguito i servizi richiesti per ottemperare ad ordinanze della Regione. Per oltre un anno l’Ustica Lines non ha percepito un solo euro di quanto dovuto e la Regione, dopo oltre un anno, non ha sottoscritto i contratti, sottraendosi così ai suoi obblighi, pretendendo però che l’Ustica Lines continui ad effettuare i servizi per proprio conto.
Non si può continuare a volere scaricare sull’Ustica Lines responsabilità che sono esclusivamente della Regione Siciliana e non si può continuare a gettare strumentalmente discredito su un’Azienda che ha svolto sempre la propria attività nel rispetto di quanto richiesto dai bandi, contribuendo al rilancio economico-sociale-occupazionale della Sicilia.
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