Per la 11° edizione di Sicilia en Primeur Assovini Sicilia, l’Associazione che riunisce 70 aziende che rappresentano l’80% in valore del vino siciliano imbottigliato nell’isola, ha scelto un palcoscenico d’eccezione: l’Isola di Vulcano, 35 aziende vitivinicole tra le più rappresentative della Sicilia, daranno appuntamento ad oltre 80 giornalisti, provenienti da tutto il mondo, per degustare l’annata 2013 e le annate attualmente in commercio per un totale di oltre 350 assaggi.
“I vini siciliani sono stimati in tutto il mondo oltre che per la loro qualità anche perché portano nel bicchiere tutto il fascino della nostra terra” spiega Antonio Rallo, presidente di Assovini Sicilia e titolare di Donnafugata. “Un mix di valori unici che ha portato l’export dei vini siciliani a toccare oltre 70 paesi e ad esportare il 59% del vino della regione”.
Un risultato destinato a essere superato secondo Marino Breganze, presidente di Banca Nuova, main sponsor di Sicilia en Primeur sin dalla prima edizione, che vede aprirsi per il 2014 la possibilità di una crescita pressoché esponenziale nei mercati esteri del vino siciliano. “Uno sviluppo che Banca Nuova ha già constatato in questi anni e in cui crede fermamente. Per questo oltre al supporto a Sicilia en Primeur il nostro impegno è 365 giorni l’anno per assistere le aziende nei diversi processi di internazionalizzazione. Il vino infatti è la punta di diamante del settore agroalimentare italiano specialmente quando con esso – come è nella filosofia di Assovini Sicilia – viene promosso tutto il patrimonio del territorio”.
E proprio la valorizzazione di ogni singolo terroir dell’Isola è uno dei temi di questa 11° edizione. In quest’ottica la scelta di Assovini di portare Sicilia en Primeur sull’Isola di Vulcano è volta a sottolineare il valore di tutti i territori anche i più piccoli – spiega Rosaria Barresi, direttore generale dell’assessorato Agricoltura. Per Giuseppe Castiglione, sottosegretario all’Agricoltura, “tutta la Sicilia sia in realtà ‘un vulcano di dinamicità’. “Qui – dice – vediamo realizzarsi con successo quel tanto auspicato ricambio generazionale, qui si vincono sfide che sembravano impossibili grazie anche ad una aggregazione di viticoltura, agricoltura, turismo e cultura. Un sistema virtuoso dove il vino è trainante.