Zona gialla, arancione e rossa. Regole su spostamenti, ristoranti, scuola, bar. Mentre prosegue il dibattito sul coprifuoco – attualmente fissato alle 22 – oggi arriva il verdetto sulle regioni che possono cambiare colore. Da Lombardia a Veneto, da Campania a Sicilia, da Lazio a Puglia si aspettano i dati del monitoraggio covid e poi l’eventuale ordinanza del ministro Roberto Speranza. Si parte da una cartina in cui quasi tutte le regioni sono gialle, con spostamenti liberi e ristoranti aperti a pranzo e cena con i clienti all’aperto. Ecco la mappa:
Zona rossa: Valle d’Aosta.
Zona arancione: Sardegna, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Zona gialla: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto, province autonome di Bolzano e di Trento.
Ostenta sicurezza il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. “La nostra situazione è sempre migliore, gradualmente ma costantemente i numeri migliorano, per cui sono convinto che verrà confermata la zona gialla”, dice a Sky Tg24. Nel Lazio, osserva l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, “i tassi di occupazione ospedalieri sono entro la soglia, diminuisce l’incidenza a 123 per 100mila abitanti”.
Qualche elemento di apprensione in Veneto, che ha un indice Rt “ad un passo” dalla zona arancione. “Il Veneto ha ad oggi un Rt di 0.95, ad un passo dalla fascia arancione”, ha spiegato l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin. “E’ un dato che ci preoccupa e ci deve preoccupare”, ha aggiunto. “Decisamente migliori – ha sottolineato – invece i numeri relativi all’incidenza: 97 positivi su 100mila abitanti, e all’occupazione ospedaliera, pari al 15% sia per le terapie intensive che per le aree non critiche”.
La Valle d’Aosta, attualmente unica regione in zona rossa con misure e divieti più restrittivi, punta a salire nella fascia arancione, con norme meno rigide. Nell’area intermedia, potrebbero non rimanere la Puglia e la Sardegna, che ambiscono a salire in zona gialla. La Puglia puntava al giallo già una settimana fa. La Sardegna, precipitata in zona rossa dalla zona bianca occupata all’inizio di marzo, mira a completare la risalita. “La permanenza della Sardegna in zona arancione – dice il presidente della Regione, Christian Solinas – risulterebbe paradossale alla luce dei dati registrati nelle ultime settimane”. Il report provvisorio, inviato dall’Istituto Superiore di Sanità alle Regioni e in attesa di validazione da parte della Cabina di regia, conferma che dal 26 aprile al 2 maggio l’indice di contagio Rt della Sardegna è dello 0,74, in ulteriore discesa rispetto allo 0,81 registrato nella settimana precedente. Positivi anche i dati sulla pressione negli ospedali, dove il tasso di occupazione si attesta al 22% sia per le degenze in area medica, sia nelle le terapie intensive, indici al di sotto delle soglie d’allerta previste.
ZONA ROSSA, ARANCIONE, GIALLA: LE REGOLE
COPRIFUOCO – In tutte le regioni, a prescindere dal colore, è in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5.
SPOSTAMENTI – Misure meno restrittive e meno vincoli nella zona gialla, già a partire dal 26 aprile. Gli spostamenti, nel rispetto del coprifuoco, sono liberi. Non serve autocertificazione nemmeno per passare da una regione gialla all’altra. Cambiano le regole per le visite private fino al 15 giugno nelle regioni gialle. Potranno raggiungere un’altra abitazione privata quattro persone, che potranno portare con sé figli minori, di età anche superiore ai 14 anni. Questi spostamenti possono avvenire anche tra regioni gialle differenti e non importa se il viaggio comporti l’attraversamento di una regione arancione o rossa.
In zona arancione, si può uscire dal comune, se ha fino a 5.000 abitanti, e spostarsi di 30 km senza però recarsi in un capoluogo. Le visite private potranno avvenire entro i limiti del comune. Sono invece vietate in zona rossa. Sì all’accesso alle seconde case, anche se si trovano in zona arancione o rossa, ma solo se non abitate e se ci si sposta solo in compagnia del nucleo familiare convivente.
Lo spostamento, compreso tra quelli che rientrano nel ritorno alla propria residenza, non richiede certificati di vaccinazione o guarigione e tampone.
BAR E RISTORANTI – In zona gialla nuovi criteri di riapertura per bar e ristoranti che potranno ospitare clienti a pranzo e a cena purché all’aperto. Si potrà stare soltanto seduti al tavolo, massimo quattro persone, a meno che non si tratti di conviventi. La distanza è fissata a un metro. Dal primo giugno, soltanto in zona gialla, i ristoranti potranno restare aperti anche al chiuso dalle 5 alle 18. Si potrà stare soltanto seduti al tavolo, massimo quattro persone, a meno che non si tratti di conviventi. La circolare del ministero ai prefetti ha chiarito alcune regole per i bar. E’ consentito il servizio ai tavoli all’aperto e anche al banco solo “in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto”. Altrimenti, solo servizio ai tavoli e asporto, ammesso fino alle 18. All’interno dei bar bisogna rimanere il tempo strettamento necessario.
In zona arancione e rossa, invece, bar e ristoranti sono chiusi. Rimane consentito l’asporto di cibo e bevande fino alle 18 dai bar e fino alle 22 da enoteche, vinerie e ristoranti. È sempre consentita la consegna a domicilio di cibo e bevande.
SCUOLA – “Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%” ha reso noto Palazzo Chigi. Per quanto riguarda l’università, “dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno”.
SPORT, PALESTRE E PISCINE – Restano chiuse palestre e piscine. “Dal 26 aprile 2021, in zona gialla, nel rispetto delle linee guida vigenti, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. Inoltre, dal 15 maggio 2021, sempre in zona gialla, sono consentite le attività delle piscine all’aperto e, dal 1° giugno, quelle delle palestre” si legge nella nota di Palazzo Chigi.
In zona arancione è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. E’ consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base. E’ interdetto l’uso di spogliatoi interni nei circoli. In zona rossa sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Vietato lo svolgimento degli sport di contatto. In zona rossa sì alla passeggiata nei pressi della propria abitazione e all’attività sportiva (corsa, bici) individuale.
CINEMA, TEATRI, CONCERTI – Dal 26 aprile riaprono al pubblico in zona gialla cinema, teatri, sale concerto, live club. È necessario che ci siano posti a sedere preassegnati e una distanza di un metro l’uno dall’altro. La capienza massima consentita è del 50% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto, rende noto Palazzo Chigi. In relazione all’andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all’aperto, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida.
I DATI
In attesa del report Iss-ministero della Salute, un quadro viene offerto dal monitoraggio della Fondazione Gimbe: contagi, decessi e positivi in calo nella settimana 28 aprile-4 maggio 2021 rispetto a quella precedente. Viene evidenziato il lieve incremento dell’Rt medio calcolato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sui casi sintomatici che nel periodo 7-20 aprile è di 0,85 (range 0,80–0,91) rispetto a 0,81 (range 0,77-0,89) del periodo 31 marzo-13 aprile. Intanto “continua a ridursi la pressione sugli ospedali, dove le curve dei posti letto occupati in area medica e terapia intensiva continuano a scendere da 4 settimane consecutive”, afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari di Fondazione Gimbe.
L’occupazione dei posti letto da parte dei pazienti Covid resta sopra la soglia del 40% in Calabria e Puglia. Anche in terapia intensiva la curva ha raggiunto il picco il 6 aprile (n. 3.743), con una discesa del 35,3% in 29 giorni; la soglia di saturazione del 30% risulta ancora superata in Lombardia, Marche, Puglia e Toscana. “Anche il numero dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva sta progressivamente diminuendo – sottolinea Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – con una media mobile a 7 giorni di 135 ingressi/die”.
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