Zone franche montane ancora al centro della battaglia che si combatte in Sicilia. Non arretra di un passo l’azione delle Terre alte di Sicilia di Sicilia sulla fiscalità di sviluppo, vista come unica via per continuare a vivere nei territori minacciati dalla crisi economica e dallo spopolamento. A manifestare sono adesso gli operatori economici che si raduneranno domenica 30 maggio dalle 10,00 allo svincolo Irosa dell’autostrada A19. Nelle ultime iniziative promosse dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, in prima fila erano stati i sindaci e gli amministratori dei 133 comuni rappresentati, prima a Roma, a Montecitorio, e poi a Palermo a Palazzo dei Normanni, sede del parlamento siciliano.
«Saranno simbolicamente presenti due operatori economici per i 133 Comuni coinvolti – fanno sapere dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia che si spende da anni per l’ottenimento di una norma di politica economica che potrebbe far ripartire i comuni di tutte le province siciliane con un’altezza sul mare di almeno 500 metri e una popolazione inferiore ai 15000 abitanti -. La fiscalità di sviluppo, destinata alle Terre alte di Sicilia, – si legge – è una misura psicologica prima ancora che fiscale e previdenziale. È in gioco il futuro di tutti i paesaggi di montagna della Sicilia».
Un nuovo appello alla deputazione nazionale e regionale
Le richieste del comitato, degli amministratori e degli operatori economici per questa nuova iniziativa sono rivolte alla deputazione di Camera e Senato eletta in Sicilia, affinché faccia sentire la propria voce nei due rami del parlamento e al governo nazionale affinché si decida di approvare, nell’immediato, le disposizioni concernenti l’istituzione delle Zone Franche Montante in Sicilia, approvata dall’Assemblea regionale siciliana il 17 dicembre 2019.
L’appello al Governo della Regione siciliana, che verrà rilanciato in occasione del nuovo appuntamento allo svincolo Irosa il prossimo 30 maggio, dalle 10,00 è di accelerare il processo di perimetrazione delle Zone Franche Montane in Sicilia, così come indicato nelle Disposizioni, e di dare seguito alla volontà politica espressa chiaramente dall’Assemblea regionale siciliana con l’ordine del giorno approvato lo scorso 17 maggio, che impegna il presidente della Regione siciliana a porre in essere tutte le interlocuzioni istituzionali opportune affinché la Commissione paritetica (composta da quattro membri in rappresentanza dello Stato e della Regione) adotti provvedimenti idonei a trovare adeguata copertura finanziaria destinando le risorse provenienti dal gettito dell’Iva all’importazione.