Zone franche montane e ritardi nell’approvazione della legge: terzo giorno di presidio allo svincolo di Irosa, in prossimità dell’A19 che collega Palermo con Catania.
Comitato promotore e sindaci anche oggi hanno sottolineato la necessità e l’urgenza che le Camere esitino, nell’immediato, le disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia.
Sarebbero un impulso, uno stimolo operativo per le terre alte di Sicilia, da tempo escluse – il covid19 non è la causa – dai circuiti economici tradizionali.
Il presidio di Irosa è anche l’occasione per attirare l’attenzione dei deputati e dei senatori, eletti in Sicilia.
L’appello di questi giorni è rivolto principalmente a loro: «rivendichiamo il diritto di residenza nelle montagne in cui siamo nati, – affermano dal presidio – di lavorare dignitosamente e con pari dignità rispetto al resto della Sicilia e dell’Italia».
«Alla deputazione eletta in Sicilia chiediamo – continuano – un impegno ancora più partigiano e svincolato dalle logiche di partito che spesso pongono dei paletti sui diritti vantati da chi vive nella bassa Italia e in particolar modo in Sicilia».
Questa mattina la prima rappresentante della Sicilia a Roma, a visitare il presidio in presenza digitale, è stata la senatrice Tiziana Drago (Popolo Protagonista).
La senatrice catanese, che si è collegata in videoconferenza da Roma, ha ribadito il suo impegno a sostegno della “battaglia di civiltà” messa in atto dal comitato e dai sindaci interessati alle disposizioni attuative.
La giornata di oggi è stata caratterizzata, tra l’altro, dalla presenza di Antonino Insinga e Enzo Spinelli, presidente della Confcommercio e del Centro Commerciale Naturale di Nicosia, ai quali si sono aggiunti Lillo Spitale e Carmelo Giunta, responsabile della CGIL e di Slow Food delle alte Madonie (rispettivamente nella, foto da sinistra).
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