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Antimafia, Nello Musumeci: "C'è chi la usa per riabilitare la propria mediocrità"

Quando si parla di mafia e antimafia, Nello Musumeci, presidente della  commissione antimafia all’Ars, ha le idee molto chiare: «Per quanto riguarda l’antimafia – dice-  c’è quella parolaia e c’è quella dei fatti, c’è quella che viene svolta con spirito di servizio e quella per cercare scorciatoie nella vita, per cercare comodi salvacondotti. Bisogna stare attenti- afferma Musumeci-  perché a volte l’antimafia delle parole diventa più pericolosa della mafia dei fatti; Nella mia commissione- continua il fondatore di Diventerà Bellissima- abbiamo varato già tre relazioni conclusive di altrettante indagini, anticipando a volte anche la magistratura. All’antimafia delle parole- afferma ancora Musumeci-  noi abbiamo contrapposto una antimafia dei fatti , sapendo anche che in giro c’è tanta gente che utilizza questo termine per riabilitare la mediocrità della propria esistenza». Abbiamo incontrato Nello Musumeci in occasione della sua visita in Provincia di Ragusa e, nello specifico, nei comuni di Santa Croce Camerina e Scicli dove ha incontrato amici e simpatizzanti con i quali sta tracciando le linee che dovranno spingerlo alla corsa della presidenza della regione nel post Crocetta: «Incontro piccoli gruppi per illustrare le finalità del movimento, il programma e per  restituire fiducia nella politica a chi l’ha persa: Stiamo predicando il “vangelo” fuori dal Convento.

«Parlare di candidature – dice Musumeci – è prematuro, intanto vogliamo far conoscere il nostro progetto che va al di la del centrodestra e coinvolge migliaia di persone che oggi vogliono far politica e che si ritrovano senza un partito, il riferimento non è solo agli ex AN, ma anche a tanti altri esponenti che vogliono intraprendere un percorso nuovo che non sia assoggettato ai diktat imposti da Roma».

Musumeci e Riscossione Sicilia

Il presidente della commissione antimafia parla anche delle accuse rivolte dall’ex presidente di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo, che lo ha tirato in ballo tra i nomi di deputati evasori: «Sono un affezionato contribuente di Riscossione Sicilia dal 2009, da quando ricevetti una serie di multe relativamente alle affissioni di manifesti elettorali fuori dagli spazi consentiti. In quell’occasione richiesi la rateizzazione e, da quel giorno, pago regolarmente le rate a Riscossione Sicilia non essendo stato un politico che si ha arricchito con operazioni poco lecite. Sono orgoglioso di affermare che le mie campagne elettorali le ho finanziate grazie a mutui bancari a cui ho avuto accesso mettendo in garanzia i miei beni immobili. Capisco- continua Musumeci-  l’amarezza di Fiumefreddo che è stato decapitato da Riscossione Sicilia, ma di questo ne deve chiedere conto al partito che lo ha nominato, il Pd, per il resto ogni deputato risponde per sè. Però- conclude il presidente della Commissione antimafia-  i numeri spiattellati da Fiumefreddo in Tv non sono reali».

Crocetta non ha mai governato e ha fatto danni

Per quanto riguarda il Governatore, l’ex presidente della Provincia non vede l’ora che questa esperienza giunga al termine: «Crocetta – ha affermato – soffre di isteria autoreferenziale, ama guardarsi allo specchio e dirsi quanto è bello. Quello che gli rimprovero di più – sostiene ancora Musumeci-  è il fatto che non ha governato e, quando ha tentato di farlo, ha fatto solo danni, come ad esempio le province, Crocetta ha detto che la Sicilia sarebbe stata la prima ad abolirle e invece si è creato un caos nel territorio, con i problemi che si conoscono».

Indagine sui rifiuti alla fase finale

Infine, considerato che l’intervista di Crocetta è avvenuta a Scicli, un paese commissariato per infiltrazioni mafiose nel quale si è creato molto allarme per un accordo tra i commissari e il Consorzio autostrade per la realizzazione di una discarica di inerti a Truncafila, accordo che a molti non convince, abbiamo stuzzicato il presidente della commissione antimafia sull’argomento: «Sulla problematica dei rifiuti, in generale, la mia commissione ha aperto una indagine due anni fa e siamo alla redazione del documento finale. È chiaro che il caso di  Scicli non è il solo, però non posso dirle di piu perchè è in corso una indagine e al momento occorre riservatezza. In questa relazione, ovviamente, si parla anche di Scicli, il relatore è l’On Cordaro».

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