Ancora nessuna soluzione per i 77 lavoratori del Centro distribuzione dell’ex gruppo 6 Gdo di Castelvetrano per cui non si intravedono possibilità occupazionali. A intervenire, ancora una volta, sono la Filcams Cgil, la Fisascat Cisl e la Uiltucs Uil di Trapani che esprimono “preoccupazione per il futuro dei lavoratori del Ce.di.” che, tra l’altro, dal prossimo giugno e nei mesi a seguire completeranno la mobilità, restando senza alcuna fonte di reddito.
Mentre quasi tutti i lavoratori della rete di vendita sono stati ricollocati, per i lavoratori del Ce.di. non è stata trovata, infatti, alcuna soluzione che consenta la riassunzione di tutte le unità.
“Le trattative in corso fino allo scorso luglio – dicono i segretari Anselmo Gandolfo della Filcams Cgil, Mimma Calabrò della Fisascat Cisl Palermo Trapani e Mario D’Angelo della Uiltucs Uil – non hanno sortito alcun risultato. Adesso si paventa, invece, la possibilità di affidare a terzi due edifici all’interno del Centro distribuzione da destinare all’accoglienza dei migranti, possibilità che se da un lato consentirebbe l’assunzione di alcuni lavoratori dall’altro taglierebbe fuori dal percorso lavorativo la maggioranza degli ex dipendenti”.
Per la Filcams Cgil, la Fisascat Cisl e la Uiltucs Uil è “indispensabile che l’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati trovi soluzioni volte a garantire occupazione a tutti i lavoratori, nessuno escluso”.
“Riteniamo – dicono Gandolfo, Calabrò e D’Angelo – che l’idea di utilizzare gli edifici come centro di accoglienza sia lodevole ma temiamo che eventuali società interessate a rilevare il Ce.di. possano trovarlo appetibile solo se sfruttabile nel suo complesso”.
Intanto, i sindacati hanno chiesto al prefetto Postiglione, direttore dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, di fissare un incontro volto a fare chiarezza sulle eventuali trattative in corso.
Sul caso aveva presentato a Novembre un’interrogazione il senatore trapanese Vincenzo Maurizio Santangelo (Movimento Cinque Stelle): “Da mesi, come già denunciato dagli stessi lavoratori, si assiste ad un rimando di responsabilità tra ANBSC (Agenzia Nazionale Beni Sequestrati Confiscati) e Ministero dello sviluppo economico circa la vendita ad aziende interessate a rilevare i beni del gruppo confiscato con un assorbimento anche della manodopera”. “Il diritto al lavoro – dichiara Santangelo – è sancito nella costituzione italiana, i lavoratori sicuramente non possono continuare ad essere le vittime di questa “brutta storia”.
Interrogazione simile ha presentato la senatrice Pamela Orrù, del Pd, ai Ministri dell’Interno e delle Attività Produttive ricordando come, a seguito della presa in carico da parte della Agenzia nazionale dei beni confiscati della gestione dell’ex gruppo 6 GDO Srl dopo un percorso complesso, nel novembre 2014 l’Agenzia stessa emanava un decreto che prevedeva, tra l’altro, la riapertura a Castelvetrano dell’ipermercato interno al centro commerciale con il riassorbimento di una parte dei lavoratori impiegati nel gruppo e prevedendo per gli altri percorsi che consentissero l’assorbimento graduale e la ricollocazione di tutte le unità lavorative.