Sarà presentato sabato 9 maggio, con inizio alle 17,30, nel corso di un convegno che avrà luogo presso il Crystal Hotel di Trapani, il ddl 602 «Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio dei centri storici» di cui il deputato trapanese Girolamo Fazio è relatore.
La norma intende sviluppare una politica del recupero delle singole unità abitative dei centri storici; arginare la cementificazione delle periferie e delle campagne, ridurre il consumo del suolo; uscire dall’ingessamento di strumenti urbanistici inesistenti o obsoleti.
Ai lavori, che saranno introdotti dall’on. Girolamo Fazio, prenderanno parte: il Presidente della IV Commissione Territorio ed Ambiente dell’ARS, on Giampiero Trizzino; la soprintendente ai Beni Culturali ed Architettonici di Trapani, arch. Paola Misuraca. Concluderà il convegno l’assessore ai Beni Culturali, Prof. Antonio Purpura.
«Questo ddl – spiega Fazio – consentirà alla Sicilia di lasciarsi alle spalle un passato che ha visto gli eccessi opposti di un immobilismo deleterio e di un iperattivismo cementizio mentre i centri storici venivano abbandonati ai crolli. Basta andare a vedere le innumerevoli transennature e ponteggi necessariamente innalzate a tutela della incolumità pubblica, di cui sono disseminati i nostri centri storici che offrono una biasimevole immagine negativa che incide pesantemente e sfavorevolmente sulla offerta turistica, con gravissime ripercussioni. La norma garantisce la possibilità di intervento su un patrimonio edilizio certamente importante ma, talvolta, di nessun pregio, come immobili costruiti con criteri empirici, non ascrivibili ad alcuna scuola artistica o architettonica, ma che comunque hanno una valenza storica proprio perché inseriti nel tessuto urbano del centro storico. Ciascun intervento, dalla classificazione degli edifici, alla demolizione e ricostruzione, o ristrutturazione parziale, è affidato alla valutazione preventiva delle Soprintendenze cui il ddl affida ruolo di garanzia e tutela tanto delle peculiarità architettoniche che dei tessuti urbanistici originari, demandando loro valutazioni tecniche e paesaggistiche e, per i casi più complessi, procedure di autorizzazione condivise con il Genio Civile, che tengano conto del contesto generale, delle tipologie costruttive e ricostruttive e dell’uso degli opportuni materiali edilizi».